Non è ancora attiva in Italia e nell’Unione Europea, ma Google SGE (ovvero: Google Search Generative Experience) sta già facendo parlare molto di sé, soprattutto per il modo in cui cambierà l’esperienza di ricerca degli utenti sui motori di ricerca.
L’introduzione dell’intelligenza artificiale generativa, infatti, è una feature importante che nasce dall’esigenza di offrire risposte più complete, personalizzate e informative alle domande e ai bisogni delle persone. Attualmente in fase di test in America, Google SGE promette una grande rivoluzione a livello di SERP, avvalorando l’importanza della SEO. Una transizione che, in particolare, modificherà l’approccio dei marketer, dei comunicatori e degli strategist che dovranno ottimizzare i contenuti dei brand per renderli sempre più pertinenti ed efficaci.
Scopri in questo articolo:
- cos’è Google SGE
- Differenze tra Google SGE e Google Gemini
- Cosa cambierà con l’arrivo di Google SGE
- Consigli pratici per prepararsi al cambiamento
- Inizia a lavorare già ora
Cos’è Google SGE?
Google SGE è una feature basata sull’utilizzo dell’AI, rilasciata dall’omonimo motore di ricerca, che analizza informazioni generate da diverse fonti (social media compresi) ed elabora e utilizza solo quelle più pertinenti, complete e ricche di informazioni utili per l’utente. I risultati scelti in base all’intento di ricerca, vengono poi presentati in un box, che include un riassunto e una serie di risorse aggiuntive – tra cui video, immagini e contenuti multimediali – per offrire risposte sempre più puntuali e accurate.
Ancora alla sua versione beta, la feature si attiva principalmente con ricerche specifiche su fatti, prodotti, guide, tutorial e confronti.
Attenzione: Google SGE e Google Gemini non sono la stessa cosa!
Prima di andare avanti e capire meglio come funziona Google SGE, bisogna fare una doverosa precisione su Google SGE e Google Gemini (ex Bard). Pur lavorando entrambi con l’intelligenza artificiale, e di proprietà della nota multinazionale americana, questi due strumenti non sono l’uno l’implementazione dell’altro; anzi, sono stati progettati per assolvere a due ruoli differenti. In particolare:
- Google SGE: è una feature pensata per capire meglio gli intenti di ricerca delle persone e migliorare la loro fruizione dei contenuti sul web. Ha accesso a molte fonti (tra cui i risultati di ricerca di Google, il knowledge graph e i social media).
- Google Gemini: è un tool basato su un modello linguistico che offre un testo di risposta alle specifiche richieste degli utenti, anche complesse, semplificando le informazioni in modo veloce e accurato. Una sorta di risposta di Google a ChatGPT per intenderci.
Utilizzi già l’AI nella tua strategia? Se ti serve un po’ di ispirazione puoi leggere:
Come utilizzare l’intelligenza artificiale nel marketing
Cosa cambierà con l’arrivo di Google SGE in Italia?
Da quando è stato rilasciato negli Stati Uniti, SGE ha suscitato notevole interesse anche in Italia, soprattutto per chi ha già un sito web oppure un e-shop e non vuole correre il rischio di penalizzazioni. Vediamo quali sono i maggiori cambiamenti da affrontare quando l’implementazione raggiungerà il nostro Paese.
Contenuti? Cerca la qualità prima di tutto
SGE rappresenta un’opportunità, soprattutto per chi si occupa di SEO, ovvero di ottimizzazione di siti e contenuti sul web (per ogni device, anche per mobile).
L’evoluzione del motore di ricerca Google, infatti, mostra i contenuti migliori basandosi sull’autorevolezza delle fonti e la loro posizione nella SERP. Per posizionarsi, quindi, nel box generativo di SGE, i siti web devono essere:
- Autorevoli
- Ottimizzati
- Pregevoli (con contenuti di qualità e di valore)
Sai che Google sta già premiando i siti utili e autentici? Leggi qui:
I Core Update Google di marzo 2024: cosa cambia con il nuovo aggiornamento
E-commerce: metti il cliente al centro della tua strategia
L’intelligenza artificiale generativa di Google è utile anche per chi vende online? Ovviamente sì. Anzi, i risultati restituiti agli utenti diventeranno sempre più accurati, affidabili e comparativi, offrendo alle persone un quadro completo per aiutarli a prendere decisioni veloci e consapevoli.
Google SGE, in particolare, si basa sullo Shopping Graph di Google per proporre all’utente una fotografia precisa, selezionando solo i risultati più adatti in base alla ricerca effettuata. Il box, in questo caso, comprende una scelta di prodotti specifici, immagini e video per sostenere la scelta dell’acquirente, oltre a una serie di recensioni affidabili, prezzi, descrizioni dettagliate del prodotto e aggiornamenti (su quantità, colori, etc…). La feature, inoltre, riesce a comparare diversi prodotti basandosi sulle loro caratteristiche, evidenziando i vantaggi, le differenze e i prezzi, offrendo la possibilità di filtrare i risultati ottenuti in base al budget o a specifici requisiti. I vantaggi per l’utente? Velocità nella scelta del prodotto giusto e affidabilità.
Come prepararsi a Google SGE: alcuni consigli pratici
Per aumentare le probabilità di finire nel box generativo, l’ideale è studiare una strategia che rispetti i criteri di esperienza, competenza, autorevolezza e affidabilità delle linee guida EEAT di Google. Cosa significa questo?
Semplificando, chi sta già lavorando bene in ottica SEO, ha un sito web ben ottimizzato, magari con un blog attivo, interessante e di qualità (e un piano editoriale realizzato per soddisfare le esigenze delle persone e rispondere ai loro intenti di ricerca), allora non deve preoccuparsi delle penalizzazioni. Anzi, il consiglio è quello di impegnarsi ancora di più in questa direzione.
Chi, invece, ha un sito datato, per esempio non ottimizzato in chiave SEO, o un e-commerce con schede prodotto scarne e prive di informazioni, dovrebbe agire velocemente. Come? Migliorando il proprio sito web aziendale e il proprio negozio online, dotandolo di tutte le informazioni utili per scalare la SERP, di schede prodotto complete, ricche di foto e contenuti originali, oltre un sito web arricchito con guide, articoli e news utili e pertinenti.
Cosa fare per superare con successo l’arrivo di Google SGE
Ci sono altre cose da fare per farsi trovare preparati all’arrivo di SGE.
In particolare, si può:
- Pubblicare contenuti accurati, realizzati da esperti o provenienti da fonti autorevoli del settore, evitando testi generici e poco approfonditi
- Scegliere le immagini giuste che riflettono l’argomento centrale del testo e sappiano catturare l’attenzione dell’utente
- Prestare attenzione ai titoli, in modo che siano interessanti, capaci trasmettere curiosità, ma soprattutto opportuni
- Lavorare sui dati strutturati (utili per far capire a Google le informazioni contenute nel tuo sito) e sul search intent
- Creare contenuti multimediali
- Migliorare la credibilità e la reputazione del brand perché il motore si fidi di ciò che pubblichi su Internet e lo condivida
- Utilizzare keyword a coda lunga (anche nelle schede prodotto dell’e-commerce, oltre che nei blog e nelle pagine del sito web)
- Ottimizzare le pagine di prodotto del tuo negozio online offrendo contenuti descrittivi, utili e sempre aggiornati (con guide e consigli di supporto per l’acquisto, confronti, suggerimenti correlati)
- Collaborare (con influencer, blogger, video content creator…) per ottenere link esterni di qualità
- Optare per la pubblicità online di Google Ads perché gli annunci verranno sempre posizionati prima del box SGE
Non aver paura di Google SGE: lavora già da ora al tuo successo
Come abbiamo visto, l’intelligenza artificiale generativa di Google è una risorsa interessante per gli utenti per migliorare le ricerche online degli utenti. Quando sarà attiva anche in Italia questa feature consentirà di ottenere risultati davvero pertinenti e interessanti, capaci di soddisfare le aspettative.
Non vuoi perdere questa opportunità? Vuoi continuare a scalare la SERP e magari ambire al box SGE? In questo caso, puoi affidarti a un’agenzia esperta di posizionamento web che ti consiglierà le azioni migliori da attuare per raggiungere i tuoi obiettivi, mettendo in campo
strategie mirate di SEO tecnica, sia on-page che off-page. E se hai un sito non ottimizzato, questo è il momento giusto per iniziare a lavorarci e renderlo funzionale.
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